Storia della Costa Smeralda

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Storia della Costa Smeralda, il diamante blu della Sardegna

La storia della Costa Smeralda è un intreccio di mondanità e terra selvaggia, lusso e profumi della macchia mediterranea. Un angolo di paradiso che, dagli anni sessanta ad oggi, fa sognare turisti e viaggiatori provenienti da ogni parte del mondo.

Da Monti di Mola a Costa Smeralda: storia di un luogo magico

Siamo alla fine degli anni cinquanta, in Italia le ferite della seconda guerra mondiale iniziano a rimarginarsi e si torna a godere dei piccoli piaceri della vita. In riviera e sulle coste arrivano turisti da ogni parte del mondo, per scoprire le bellezze del territorio e portare a casa un ricordo del Bel Paese. 

In questo periodo Monti di Mola, oggi meglio conosciuta con il nome di Costa Smeralda, è, come il resto della Sardegna, una delle zone più povere e meno sviluppate d’Italia. Una terra poco popolata e dimenticata dal mondo, dove la vita agro pastorale scorre lenta tra i pascoli e gli arbusti della macchia mediterranea. Una realtà sicuramente molto diversa rispetto all’attuale Costa Smeralda.

La Sardegna viene scelta dalla Banca Mondiale per un piano di bonifica e di aiuto alle regioni più povere della penisola italiana. Per verificare gli esiti della campagna di bonifica del territorio sardo, arriva sull’isola un funzionario della Banca Mondiale, John Duncan Miller. 

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Cala Petra Ruja - foto credits @Alberto Persico

Il Consorzio Costa Smeralda: nascita di un'istituzione

Arrivato in Sardegna, Miller attracca su una porzione di isola incontaminata e rimane affascinato dalla bellezza della costa gallurese a nord est della Sardegna. Al suo rientro a Londra organizza un pranzo d’affari, alla ricerca di soci disposti ad acquistare un pezzo di quella terra semi-selvaggia, bagnata da un mare cristallino. Nasce così un piccolo gruppo di investitori composto dal Principe Aga Khan, Giuseppe Mentasti, Patrick Guinness, Renè Podbielski. Miller riesce a convincerli a sbarcare su quella che diventerà, da lì a poco, la Costa Smeralda. 

Così, nei primi anni sessanta, davanti al notaio Mario Altea di Tempio Pausania, il gruppo di investitori firma una dichiarazione di intenti. Nasce il Consorzio Costa Smeralda, 1800 ettari di terreno tra Liscia di Vacca, Porto Cervo, Cala di Volpe e Capriccioli. Un piccolo rifugio per vacanze private, a poche ore di volo dall’Europa.  

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Villa di lusso a Porto Cervo (Villa The Lookout) - foto credits @Tiziano Canu per WhiteHouse Immobiliare

Architettura e territorio: equilibrio perfetto

Sull'isola, il principe Aga Khan impone un unico limite: affinché la bellezza del territorio rimanga tale, c’è bisogno di rispettare delle regole severissime per lo sviluppo edilizio. L’architettura deve integrarsi all’ambiente e includere gli stili locali, sia nell'utilizzo di materiali e design tipico sardo, sia nella scelta dei nomi delle località.

Il giovane principe vuole individuare e documentare stili, colori e forme delle abitazioni in Sardegna, da replicare per il piano edilizio della Costa Smeralda. Per questo viene istituito il Comitato di Architettura, formato dai più affermati nomi dell’epoca: Michele Busiri Vici, Jacques Couëlle, Luigi Vietti, Raymond Martin e Antonio Simon Mossa, che hanno il compito di vigilare sul territorio e sulle decisioni architettoniche da attuare.

Per il principe Aga Khan tutte le costruzioni devono rispettare regole precise sugli spazi destinati al verde e sull'aspetto delle ville, edificate secondo il metodo del mimetismo. Per ogni albero tagliato ne vanno piantati due, favorendo la vegetazione tipica della macchia mediterranea. Il paesaggio architettonico deve risultare innovativo e perfettamente in armonia con la natura circostante.

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La Costa Smeralda: passato, presente e futuro

In pochi anni la Costa Smeralda diventa un caso unico al mondo. Un club privato ed esclusivo, popolato dall'entourage del principe e dal jet-set internazionale, un’oasi di lusso immersa nel verde incontaminato dell’isola. 

Ben presto anche gli abitanti del posto, inizialmente scettici rispetto alle iniziative dei forestieri sulla costa, iniziano a cogliere il potenziale imprenditoriale della Costa Smeralda e a diventare a loro volta investitori. Nascono così il villaggio di Porto Cervo, i primi alberghi, la chiesa Stella Maris, un grande campo da golf e le prime prestigiose ville di lusso, sorte presso Liscia di Vacca, Capriccioli, Grande Pevero e Pantogia.

Dagli anni sessanta a oggi la Costa Smeralda resta una delle destinazioni turistiche più rinomate d'Italia, un luogo unico che ha fatto sognare intere generazioni. Una realtà fatta di hotel e residenze di lusso, prestigiose boutique, eventi e serate tra le più esclusive della Sardegna, unite alla bellezza di un paesaggio naturale, ancora protetto e tutelato dal Consorzio. 

La Costa Smeralda oggi è senza dubbio la destinazione più prestigiosa del turismo estivo di lusso in Europa. Nuovi investimenti immobiliari italiani e stranieri continuano a far prosperare questa location da sogno, che promette di far sognare ancora a lungo le future generazioni di questa fortunata nicchia di mercato.

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ista aerea di Porto Cervo - foto courtesy @Tiziano Canu 

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